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Mondo del volontariato e’ grandemente provato dall’emergenza sanitaria in corso . Le misure di contenimento del contagio da COVID-19 applicate in Italia nelle ultime settimane hanno cambiato lo scenario d’azione del volontariato e dell’impegno sociale più in generale. Limitazioni all’azione e alla mobilità che richiedono una veloce riorganizzazione interna agli enti del terzo settore, chiamati a operare in situazioni difficili, d’altronde il quadro normativo e’ in continua evoluzione . La giornata e’ giusta per raccontarvi una storia di solidarietà pubblicata su san Vitaliano.net ch vi riproponiamo qui.
“…Li guardo impacchettare frettolosamente gli scatoloni, porte aperte come misura anticovid, irriconoscibili per le maschere al volto, sciarponi e giubetti anche all’interno per il freddo pungente, cappellini rossi a celebrare il Natale che arriva.
Non so chi ci sia sotto quella mascherina e sotto quel cappello. Scorgo solo gli occhi che si allungano in un sorriso quando incrocio i loro sguardi. Non fanno quasi caso a me. In mente solo la celerità perché di lì a breve decine di famiglie verranno a prendere il loro dono alimentare. Uno scatolone con derrate di alimenti di vario genere.
E se il Natale è diverso – penso – ed è più pieno per tutti, è anche grazie all’impegno di persone come loro che tolgono tempo alle loro famiglie ed affetti per il prossimo. Per un prossimo che spesso neppure conoscono. Un ammortizzatore sociale portato avanti da volontari. Eh si, volontari.
Un lavoro immane a monte. Che parte da lontano con la ricerca di alimenti ( a proposito, un grande grazie anche ai donatori, privati o commercianti che siano, senza di voi nulla sarebbe possibile!) poi il trasporto, la collocazione in struttura, la preparazione dei pacchi, la consegna, le liste, le chiamate, i messaggi, anche di notte.
Tempo, tanto tempo speso per gli altri. Tutto per un velocissimo grazie, bisbigliato e sussurrato, quasi tra i denti. Accompagnato da una smorfia, un mezzo sorriso, quasi rubato.
Ma a loro basta. Basterebbe anche solo il pensiero di un piatto di pasta caldo e fumante lì dove non c’era.
Ci associamo ai ringraziamenti per Gli Angeli di San Vitaliano, i volontari della Caritas, e la sig.Ra Patrizia”.