SI CHIAMA STUPRO
Il Parlamento iracheno ha appena approvato una legge che consente il matrimonio delle bambine a partire dai nove anni, scatenando una dura opposizione da parte di attivisti per i diritti delle donne e dei bambini. Gli oppositori avvertono che questa legislazione è una «legalizzazione dello stupro infantile». Il provvedimento conferisce alle autorità religiose il potere di decidere su tematiche familiari cruciali, come matrimonio, divorzio e custodia dei figli, annullando il divieto di matrimonio per i minori che era stato introdotto nel 1950.
In Iraq, il fenomeno del matrimonio precoce è una realtà consolidata e preoccupante: il 28% delle ragazze si sposa prima dei 18 anni, secondo un’indagine condotta dalle Nazioni Unite nel 2023. Spesso, queste unioni vengono presentate alle minori come una via d’uscita dalla povertà, ma gli effetti a lungo termine sono devastanti. Molte di queste bambine, obbligate a lasciare la scuola, si trovano imprigionate in una vita fatta di esclusione sociale, limitate possibilità economiche e, in molti casi, abusi psicologici e fisici.
Intisar al-Mayali, attivista per i diritti umani e membro della Iraqi Women’s League, ha affermato che l’approvazione degli emendamenti alla legge sullo stato civile “avrà effetti disastrosi sui diritti delle donne e delle ragazze, attraverso il matrimonio delle bambine in tenera età, che viola il loro diritto alla vita come bambine e interromperà i meccanismi di protezione per il divorzio, l’affidamento e l’eredità per le donne” FONTE : ANSA