La condanna della società con sede legale all’estero ai sensi del D.Lgs. 231/2001
La Cassazione, con sentenza n. 11626 del 7 aprile, ha ribadito come anche l’ente straniero, privo di sede in Italia, risponda dei reati previsti dal D.lgs. 231/2001 per i fatti commessi a suo vantaggio o interesse. La Cassazione ha concluso specificando come “l’ente è soggetto all’obbligo di osservare la legge italiana e, in particolare, quella penale, a prescindere dalla sua nazionalità o dal luogo ove esso abbia la propria sede legale ed indipendentemente dall’esistenza o meno nel Paese di appartenenza di norme che disciplino in modo analogo la medesima materia anche con riguardo alla predisposizione e all’efficace attuazione di Modelli di organizzazione e di gestione atti ad impedire la commissione di reati fonte di responsabilità amministrativa dell’ente stesso”.