La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata istituita partendo dall’assunto che la “violenza contro le donne “ sia una violazione dei diritti umani. Tale violazione è una conseguenza della discriminazione contro le donne, dal punto di vista legale e pratico, e delle persistenti disuguaglianze di genere.
La violenza contro le donne influisce negativamente e rappresenta un grave ostacolo nell’ottenimento di obiettivi cruciali quali l’eliminazione della povertà, la lotta all’HIV/AIDS e il rafforzamento della pace e della sicurezza.
Questa Giornata segna l’inizio dei sedici giorni di attivismo contro la violenza basata sul genere , che hanno lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e spingere ad agire per il cambiamento. I sedici giorni di attivismo si estendono fino alla Giornata dei diritti umani del 10 dicembre.
E in ricordo di un brutale assassinio avvenuto nel 1960, delle tre sorelle MIRABAL , donne rivoluzionarie per l’impegno profuso nel contrasto al regime di Trujillo dittatore Domenicano, che il 25 novembre e’ stata istituita quale “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” , non è stata una data scelta a caso!
Mi sono sentita di scriverci su , piuttosto che parlarvene solo, in quanto in questo anno ho registrato un aumento di casi spaventoso, da Avvocato , impegnata sul tema , mi sono capitati fin troppi casi in tal senso.
Complice il lockdown gli episodi di violenza familiare, ad esempio in danno delle donne sono stati molto più frequenti.
La grande tragedia del nostro secolo e’ non riuscire a garantire un rifugio nell’immediatezza della denuncia alle coraggiose donne, che dopo un lungo percorso personale e psicologico , decidono finalmente di denunciare il
Proprio aguzzino. Mi concentro su questo aspetto per non ricordare tutte quelle che purtroppo non fanno in tempo.
Il Più delle volte la mancanza di indipendenza economica la presenza di minori, la famiglia di origine assente o comunque disinteressata , il retaggio culturale di apparenza e il contesto sociale ancora refrattario alla idea di una ribellione delle Donne complicano le cose.
La denuncia resta il Primo seppur complicato passo , verso la nuova determinazione di se stesse, uscire dal
Silenzio sebbene con lentezza e’ la sola via d’uscita che mi sento di consigliare a chi versa in uno stato di abuso e prevaricazione fisica e psicologica , da parte di chi dovrebbe amarle o da parte di ex assillanti , datori di lavoro invadenti, o da perfetti ,ma petulanti sconosciuti .
Mi rendo conto da donna oltre che da professionista , che il limite della tutela e della protezione rappresenta per queste dinamiche una forte frustrazione del proprio diritto alla denuncia , la paura di rientrare nella casa degli orrori destabilizza , o comunque la paura di far peggio , di aggravare la propria situazione e di trovarsi inerme nel lasso di tempo che passa tra la denuncia e il procedimento con annesse misure cautelari , rende tutto più gravoso .
La via di scampo I CAV centri antiviolenza , messi anch’essi a dura prova durante la pandemia. Per il 2019, il Dipartimento Pari Opportunità ha ripartito tra le Regioni 30 mln di euro, di cui 20 mln da destinare al funzionamento ordinario di case rifugio e centri antiviolenza e 10 mln per il Piano antiviolenza. In tempi Covid, per rispondere ai nuovi bisogni delle strutture di accoglienza, la Ministra per le Pari Opportunità ha firmato un decreto di procedura accelerata per il trasferimento delle risorse per il 2019 prevedendo la possibilità di usare i fondi destinati al Piano antiviolenza per coprire le spese dell’emergenza sanitaria. A distanza di 6 mesi solo 5 Regioni hanno erogato i fondi: Abruzzo, Friuli Venezia-Giulia, Lombardia, Molise e Veneto. Nel dettaglio le risorse liquidate per l’annualità 2019 sono pari all’10%. Ad oggi nessun Decreto è stato emanato dal DPO per i fondi antiviolenza 2020.
Il Piano Antiviolenza e’ l’occasione mancata. Siamo alla vigilia dell’elaborazione del nuovo Piano Nazionale, ma l’analisi della attuazione del Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne – adottato nel 2017 e reso operativo con un piano approvato due anni dopo – rivela la sua incompletezza e il mancato rispetto della promessa trasparenza dei processi e delle decisioni. Le risorse effettivamente impegnate sono insufficienti per coprire le azioni programmate e risulta impossibile verificare se realmente spese.
La violenza contro le donne non si estrinseca solo nelle aggressioni intese dal punto di vista fisico, la Violenza e’ uno stato di soggezione in cui la parte più forte decide infierisce su chi è più debole, per il Solo gusto di affermare una qualsivoglia forma di supremazia. La violenza di genere integra tanti abusi, non ultimo il BULLISMO noto fin dai banchi di scuola, a chi non sarà capitato il Compagno di classe irruente e prevaricatore?
Ma il Bullismo dei tempi moderni e’ più sottile e pericoloso e l’avvento dell’incremento della rete , utilizzata prestissimo diventa una cassa di risonanza immensa e gravosa per chi inizia a subire il fenomeno in maniera costante. La violenza e’ un atteggiamento , un modo di essere.
E’ un fenomeno sociologico , tra donna e uomo e’ di matrice storica , la sottomissione anche sessuale e’ un concetto antico, che mal si e’ conciliato con l’evoluzione e l’indipendenza che ha reso le donne più libere, non certo una “ proprietà” di cui farne quel che si vuole.
La violenza e’ anche psicologica , fatta di recriminazioni, di mortificazioni offese, in famiglia sui luoghi di lavoro , verbale.
La violenza e’ anche quella tra DONNE, sebbene sembri strano , talune non reggono bene il confronto , ed e’ difficile ammettere i propri limiti rispetto alle doti di talaltra.
La violenza e’ quella dei reati dei tempi moderni , quella che complice la rete diviene massificata , esponenziale rispetto all’accaduto e che rischia di trascinare in un loop vorticoso la vittima, che subisce copiosamente e ripetutamente l’attacco perpetrato dal contesto sociale vicino o lontano .
Fare l’elenco dei casi di cronaca più noti e’ doloroso e inutile , affrontare le tematiche delle
Moderne forme di violenza credo sia più costruttivo e utile per aiutare e dare elementi ai giovani affinché prendano le distanze da certi comportamenti.
Mi riferisco al reato di Revengeporn, Cyberbullismo, cyberstalking… di tutto questo ne parleremo il 25 con la redazione di KOMPETERE journal e grazie alla testimonianza di Ilaria di Roberto , purtroppo da anni vessata su più fronti e vittima di abusi , ci aiuterà a far comprendere la pericolosità e il dolore che si subisce , ma da cui ci si può rialzare.
Il 26 vi aspettiamo alle 18:30 con la redazione di Juris News
La Missione deve essere quella di farcela perché la Via d’uscita sebbene faticosa esiste e non bisogna perdere fede e speranza nelle istituzioni e affidatevi a chi vi ha a cuore , le DONNE sono per 80%coraggio .
Avv olga izzo