Sostegno alle imprese femminili: le risorse messe a disposizione dal PNRR
Il decreto del MEF del 24 novembre 2021 illustra le disposizioni volte al sostegno finanziario a valere sulle risorse del PNRR degli interventi previsti per la creazione di imprese femminili.
È stato pubblicato in G.U. n. 26/2022 il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 24 novembre 2021, intitolato «Disposizioni per il sostegno finanziario a valere sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) degli interventi previsti dall’investimento 1.2 «Creazione di imprese femminili» del medesimo Piano».
Come precisa l’art. 2, si tratta di un sostegno volto alla
«realizzazione dell’investimento 1.2 «Creazione di imprese femminili», previsto nella Missione 5 «Inclusione e coesione», Componente 1 «Politiche per l’occupazione» del PNRR attraverso gli interventi del Fondo impresa femminile, della misura NITO-ON e della misura Smart&Start Italia e detta, ai predetti fini, le necessarie indicazioni per il sostegno finanziario a valere sulle risorse del PNRR degli interventi attivati nell’ambito delle predette misure».
Le risorse del PNRR ammontano a 400milioni di euro, così ripartite:
- 160milioni ai fini di interventi a valere sul Fondo impresa femminile;
- 100milioni per gli interventi a favore delle imprese femminili a valere sulla misura NITO-ON (autoimprenditorialità);
- 100milioni per quelli a favore delle imprese femminili a valere sulla misura Smart&Start Italia;
- 40milioni per l’attuazione di misure di accompagnamento, monitoraggio e campagne di comunicazione.
La gestione delle risorse è affidata al soggetto gestore previa stipula di apposito accordo di finanziamento tra il Ministero e lo stesso, all’interno del quale verranno definiti i compiti di esecuzione.
Come precisa l’art. 4, l’ammissibilità al finanziamento a valere sulle risorse di cui sopra è condizionata alla verifica di conformità alle disposizioni interne ed europee di riferimento, mentre l’accesso alle agevolazioni è valutato sulla base dei seguenti elementi:
- Rispetto del divieto di doppio finanziamento;
- Rispetto del cd. principio DNSH, cioè di non arrecare un danno significativo all’ambiente;
- Concorso al raggiungimento dell’«obiettivo digitale»;
- Conformità alle altre normative nazionali ed europee in materia.
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